Idrocarburi aromatici

Idrocarburi aromatici: cosa sono

Capire la chimica non è sempre facile.

Per studiare e comprendere questa materia complessa ed importante occorrono metodo ed organizzazione.

Per assimilare alcuni concetti di base, può rivelarsi utile la loro massima semplificazione, in maniera tale da avere una visione d’insieme che, seppure non troppo approfondita, sia comunque completa.

Di seguito vi spieghiamo cosa sono gli idrocarburi aromatici, quindi perché si chiamano così e a cosa servono.

Breve storia dei composti aromatici

L’isolamento dei cosiddetti “composti aromatici” è stata una delle tappe fondamentali della chimica dell’800.

Con tale espressione venne chiamato un insieme di composti che, a differenza di quelli alifatici, si caratterizzavano per l’odore gradevole.

Il più importante dei suddetti composti è il benzene.

Dal XVIII secolo ad oggi, il significato dell’espressione “composti aromatici” è cambiato ed ora essa sta ad indicare le molecole simili al benzene, insature e poco reattive.

Ciò significa che il composto aromatico, per come viene inteso oggigiorno, è quello che ha le medesime proprietà del benzene ed è, pertanto, insaturo ma poco reattivo.

Cenni storici sul benzene

Il capostipite dei composti aromatici è il benzene (detto anche benzolo).

Esso è stato scoperto nel 1825 e la sua struttura è stata oggetto di forte interesse e di studio per oltre un secolo, precisamente fino al 1931, quando si capì definitivamente quale era la sua struttura.

La formula chimica del benzene farebbe pensare ad un cicloesatriene, ma la sua reattività è differente da quella propria degli alcheni e, inoltre, ha una predilezione per le reazioni di sostituzione rispetto a quelle di addizione elettrofila che, invece, sono caratteristiche degli alcheni.

La molecola del benzene si può rappresentare attraverso due strutture fra di loro diverse soltanto per una differente disposizione degli elettroni.

In pratica la molecola del benzene è un ibrido di risonanza, ovvero costituita da due forme limite nessuna delle quali indica la reale struttura della molecola.

Una freccia a due punte (risonanza) separa queste ultime, che singolarmente non possono rappresentare in modo adeguato la molecola così come, al contrario, riescono a fare insieme.

Le fonti più importanti dei composti aromatici sono il petrolio e il catrame di carbon fossile.

Idrocarburi aromatici nell’industria petrolchimica

Gli idrocarburi aromatici rivestono una notevole importanza nell’ambito dell’industria petrolchimica.

La maggior parte di essi si usa per aumentare il numero di ottano della benzina oppure nell’industria chimica.

Si utilizzano inoltre per ricavare tutta una serie di sostanze come, ad esempio, il fenolo e l’anidride ftalica.

E’ sempre dagli idrocarburi aromatici infine, che si ottengono vari tipi di polimeri che trovano gli impieghi più disparati, come il policarbonato, che serve a realizzare, fra l’altro, oggetti di arredo soprattutto per esterni data la leggerezza e, al tempo stesso, l’elevata resistenza, il poliestere. perfetto per la realizzazione di tendaggi e capi di abbigliamento versatili e duraturi e il poliuretano, un materiale plastico disponibile in più forme.

Nella versione rigida o flessibile, il poliuretano si usa, tra l’altro, per isolare interi edifici e gli elettrodomestici di casa, per imbottire materassi, per realizzare la suola di alcuni tipi di scarpe e l’abbigliamento sportivo, per i rivestimenti, per fare i componenti delle macchine, per imbottire i mobili e tante altre cose.